Nordio: cambiare la legge Severino, per condannati in primo grado ci sia possibilità di candidarsi

Nordio: cambiare la legge Severino, per condannati in primo grado ci sia possibilità di candidarsi

Nordio: cambiare la legge Severino, per condannati in primo grado ci sia possibilità di candidarsi



«Occorre far sì che la norma sull’incandidabilità non venga applicata ai condannati in primo grado». Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio in una intervista al Corriere della Sera a proposito della possibilità di modificare la legge Severino.

Incandidabilità dalla sentenza di appello in poi

«In primo grado sì – ha spiegato -. Altrimenti la norma confliggerebbe con la presunzione di innocenza. L’incandidabilita dovrebbe scattare dalla sentenza di appello in poi – ha aggiunto – Anche per chi ha commesso reati gravi? Su questo si può discutere. Certamente la norma non può essere applicata retroattivamente perché è pur sempre un provvedimento afflittivo, visto che chi è in carica vuole rimanerci. Comunque su questo ci sono idee trasversali diverse. Credo che dobbiamo fare un dibattito trasparente e senza pregiudizi», ha aggiunto il ministro.

Rimodulare la norma sulle intercettazioni

Sulle intercettazioni Nordio ha sottolineato che «al netto di quelle per reati di mafia e terrorismo, che non vanno toccate, la norma va modificata: c’è un problema di divulgazione e uno puramente economico, perché vengono spesi centinaia di milioni che potrebbero essere utilizzati per altro». In particolare, secondo il ministro della Giustizia «va rimodulata la norma per conciliare il diritto all’informazione dei cittadini e quello dei singoli a non veder divulgate notizie segrete e intime che li riguardano. Per ripristinare una par condicio di informazione tra le parti. Al netto di quelle per reati di mafia e terrorismo, che non vanno toccate, la norma va modificata: c’è un problema di divulgazione e uno puramente economico, perché vengono spesi centinaia di milioni che potrebbero essere utilizzati per altro, e producono pochi risultati – ha aggiunto -. Siamo apertissimi a cercare un punto d’incontro tra diritto all’informazione e limiti alla graticola mediatica. Sono pronto ad aprire un tavolo di confronto tra rappresentanti dell’Anm, dell’avvocatura e del giornalismo, anche domani».



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